Picchiata perché non indossa il velo: l'aggressione choc alle porte di Milano

Scritto il 26/10/2025
da Francesca Galici

La donna, di origine marocchina, camminava con la sua bambina. Ad aggredirla sarebbero stati alcuni conoscenti che da tempo la vesserebbero perché preferisce vivere "all'occidentale"

Aggressione choc a Sesto San Giovanni, dove una donna di 44 anni, originaria del Marocco ma residente in città, sarebbe stata aggredita nel sottopassaggio ferroviario della fermata Sesto Rondò della metropolitana mentre camminava insieme alla sua bambina. Due persone, suoi conoscenti di origine straniera, l'avrebbero avvicinata poco prima di mezzogiorno e aggredita perché non indossava il velo.

In conseguenza dell'aggressione, la donna avrebbe riportato alcune ferite e sarebbe stata condotta sotto choc presso il più vicino ospedale, dove ha ricevuto le cure del caso. Interrogata dalla polizia sull'accaduto, non avrebbe esitato a sporgere denuncia contro i suoi aggressori. "Siamo di fronte a un episodio di una gravità inaudita. Picchiare una donna perché non indossa il velo è un atto vile e inaccettabile, contrario ai valori su cui si fonda la nostra comunità. A Sesto San Giovanni non ci sarà mai spazio per chi pensa di imporre con la violenza regole che calpestano la dignità delle donne e la libertà personale", ha dichiarato il sindaco della città, Roberto Di Stefano.

"La donna ha riferito di essere stata pesantemente insultata in quanto non porta il velo islamico e di aver subito un'aggressione proprio per questi motivi. La vittima ha segnalato di subire, da tempo, offese da queste persone proprio perché lei è abituata a vivere all'occidentale e a non portare il velo", hanno dichiarato in una nota Nicoletta Pini, segretario cittadino della Lega e Silvia Sardone, vice segretario Lega. "Le cronache sono piene di situazioni simili in cui donne musulmane che osano essere libere, non portare il velo o non rispettare i dettami più tradizionalisti della religione islamica subiscono insulti, minacce o persino aggressioni. Noi crediamo sia una priorità difendere queste donne, supportarle e denunciare chi, in nome di Allah, vorrebbe imporre il velo islamico a chi non vuole portarlo", hanno aggiunto.

Anche per contrastare questo genere di violenza, la Lega sta portando avanti una battaglia per rendere il velo integrale illegale nelle città. "Sempre più nelle città lombarde, anche in Brianza, si vedono donne con il volto completamente coperto: non solo con burqa e niqab, ma anche con mascherine o altri stratagemmi per celare l'identità. È una pratica inaccettabile, che non ha nulla a che fare con la libertà religiosa e che lancia un messaggio sbagliato soprattutto ai più giovani", hanno dichiarato l'europarlamentare Silvia Sardone e Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale.