Il partito democratico, o una sua parte, prova a battere un colpo e a ritagliarsi uno spazio sui media dominati dalle iniziative della Casa Bianca in politica estera e interna e nel pieno di uno shutdown federale di cui non si intravede la fine. Il tentativo di rubare la scena a Donald Trump arriva dalla sua sfidante alle elezioni presidenziali del 2024, Kamala Harris, che nelle scorse ore ha aperto ad una sua nuova possibile candidatura nel 2028.
"Non ho ancora finito", ha detto l'ex procuratrice della California in un'intervista alla Bbc che verrà trasmessa oggi integralmente. Harris, sconfitta dal tycoon al termine di una campagna elettorale durata poco più di tre mesi e messa in piedi dopo il ritiro di Joe Biden, ha affermato che le sue nipoti vedranno una presidente donna "di sicuro, nel corso della loro vita" ammettendo di aver preso in considerazione l'ipotesi di una nuova corsa per la carica di commander in chief. L'ex vicepresidente ha aggiunto di aver aver vissuto tutta la sua carriera "al servizio dello Stato ed è nelle mie vene" ma ha comunque precisato di non aver preso ancora una decisione definitiva sul suo futuro politico.
Quando le viene fatto notare che è indietro nei sondaggi, persino dietro all'attore Dwayne "The Rock" Johnson, Harris ha risposto che se li avesse ascoltati "non mi sarei candidata né per il mio primo né per il mio secondo mandato, e di certo non sarei seduta qui". L'ex procuratrice ha poi dichiarato che le sue previsioni su quello che avrebbe fatto Trump una volta tornato alla Casa Bianca si sono avverate. "Ha detto che avrebbe trasformato il dipartimento di Giustizia in un'arma e ha fatto esattamente ciò", ha affermato la politica democratica alludendo alle recenti incriminazioni, tra gli altri, del'ex capo dell'Fbi James Comey e della procuratrice di New York Letitia James.
Harris, inoltre, ha fatto riferimento alla sospensione, poi annullata, dello show del comico Jimmy Kimmel dopo le minacce rivolte da Trump alle emittenti che lo trasmettevano. L'ex numero due di Biden ha detto che il presidente Usa "non è riuscito a sopportare le critiche per una battuta e ha tentato di chiudere un'intera organizzazione mediatica nel processo". A questo punto l'esponente del partito dell'asinello ha criticato i leader aziendali e le istituzioni americane che si sono "inginocchiate ai piedi di un tiranno".
Sulle responsabilità della sconfitta alle elezioni, Harris, - attualmente impegnata in un tour per promuovere il libro “107 giorni” in cui racconta la sua corsa alla Casa Bianca – ha dichiarato che avrebbe voluto avere più tempo per entrare in contatto con la working class americana e per spiegare il suo programma in materia di edilizia abitativa e assistenza all'infanzia.
La portavoce della Casa Bianca Abigail Jackson ha commentato l'intervista concessa da Harris alla Bbc affermando che, dopo la sua sconfitta elettorale, l'ex sfidante di Trump non ha capito che al "popolo americano non interessano le sue assurde bugie". La vera incognita per l'ex procuratrice resta però come reagirà a questo punto il partito democratico, piuttosto critico nei confronti del cerchio magico di Biden, a cui Harris appartiene a pieno titolo, e che scalpita per voltare pagina rispetto agli anni del vecchio Joe.

