Psicodramma Inter

Scritto il 26/10/2025
da Gianni Visnadi

Nerazzurri choc e ko dopo 7 vittorie: rigore dubbio, Lautaro-Conte a muso duro, il Napoli dilaga e torna in testa

Vince il Napoli, che torna in testa alla classifica. Oggi vedremo cosa fa la Roma col Sassuolo. Conte si rialza subito dalla bambola di Champions. Il tonfo dell'Inter è rumoroso e ha molte spiegazioni. Di certo il rigore fischiato dopo mezz'ora a Mkhitaryan, per un fallo non fatto, inclina il piano della sfida in favore dei campioni in carica, ma sarebbe miope non vedere i tanti errori nerazzurri, in attacco come in difesa. Assurdo il terzo gol, preso su azione nata da rimessa laterale (Anguissa scopre tutti i limiti del 37enne Acerbi); ma colpevole anche il secondo (sventola di McTominay), subìto in contropiede, con Sommer ancorato alla linea di porta, nonostante le suppliche di Bastoni a uscire incontro al pallone. E poi una traversa (Bastoni), un palo (Dumfries), errori di mira in serie di un nervosissimo Lautaro, che sul 2-1 si becca platealmente e sguaiatamente proprio col suo ex allenatore. Nell'occasione: tutti colpevoli, nessuno assolto.

La vera Inter dura un tempo e un quarto d'ora. Il Napoli, detto del favore di un rigore che sblocca la partita, è forte e migliore negli episodi che contano e nella mezz'ora finale, quando Chivu se le gioca proprio tutte, stavolta senza esito. Il rigore dell'1-0 è l'ombelico della sfida: Di Lorenzo allarga astutamente una gamba per proteggere il pallone e trova il modo di farsi tamponare da Mkhitaryan, che non solo si prende un rigore contro senza fare fallo, ma si fa anche male alla coscia sinistra e deve uscire, infortunato.

L'arbitro Mariani non fischia subito, ma ferma il gioco mentre l'Inter riparte in contropiede, perché qualcuno (il guardalinee, che ha visto l'azione da molto più lontano di lui) gli dice qualcosa nell'auricolare. A quel punto, il Var è fuori causa e non può più intervenire. Della serie, quando il protocollo si conferma supercazzola.

Segna De Bruyne, che calciando si fa male alla coscia destra e scoppia in lacrime. Tornerà a bordocampo nel secondo tempo, con tanto di stampelle che anticipano gli esami strumentali e lasciano l'idea di strappo muscolare. Per parecchio tempo, salta il problema della coesistenza con McTominay.

L'Inter subisce e vive il rigore come un'ingiustizia, ma reagisce e va al riposo mettendo ancora alle corde l'avversario. Altre 3 palle-gol prima dell'intervallo. Poi si torna in campo e McTominay quasi subito raddoppia, grazie allo squarcio che il lancio Spinazzola provoca nella maldisposta difesa nerazzurra. Eppure non è finita, perché anche Buongiorno concede un rigore all'Inter, calcia e segna Calhanoglu, il cui unico errore dal dischetto resta quello della partita di andata dello scorso campionato, quello dei retropensieri di Conte. Dentro Pio per Bonny, ma Anguissa (con Acerbi) chiude ogni discorso e spegne definitivamente l'Inter. Da lì in poi, la lunga discesa fino al traguardo, in uno stadio che fa festa come nella notte dello scudetto.