Tudor senza paura. Sfida la Lazio da ex per tenersi la Juve

Scritto il 26/10/2025
da Domenico Latagliata

La vittoria manca da 7 gare, il gol da più di 300', ma il tecnico non teme l'esonero

Niente paura, per dirla con una canzone di Ligabue. Quella che appunto non ha Igor Tudor, di professione allenatore della Juventus che stasera sfiderà la Lazio all'Olimpico: la Lazio che lo stesso tecnico croato aveva salutato nel giugno 2024 dopo avere capito che non ci sarebbero stati i presupposti per continuare la sua avventura nella capitale.

L'allenatore croato è fatto così: se una situazione non gli garba, prende e se ne va. Lo ha fatto a Roma e lo aveva fatto anche in altre piazze: non a Torino, non alla Juventus che nel cuor gli sta e che lui farà il possibile per riportare in alto. Semmai, dopo sette partite senza vittorie (cinque pareggi e due sconfitte, contro Como e Real Madrid negli ultimi giorni: l'ultima astinenza così prolungata risale al 2008/09, quando Ranieri venne poi esonerato), sono altri che potrebbero essere tentati dal percorrere nuove strade: Chiellini sempre più calato nel ruolo di dirigente ha garantito che la panchina bianconera non è assolutamente in bilico, ma si sa che nel mondo del calcio le parole le porta via il vento e le situazioni possono cambiare in un attimo.

"Esonero? Io ho paura zero, me la godo e cerco soluzioni per il bene dei miei giocatori e della squadra": così si è espresso ieri l'ex difensore/centrocampista della Signora, convinto di avere la squadra dalla sua parte e rinfrancato dalla prestazione nella capitale spagnola. Dove si è perso, ma dove i suoi hanno dimostrato una nuova compattezza e la capacità di ribattere colpo su colpo ai galacticos: oggi bisognerà però che la squadra si ripeta e che aggiunga punti alla classifica, possibilmente tre tutti insieme. Altrimenti, il clima resterà incerto e si continuerà a navigare a vista: se dovesse invece arrivare un altro ko, allora sì che non si potrebbe escludere alcuno scenario.

"Io sto bene e, dopo Madrid, la sensazione è positiva: adesso dobbiamo vincere, ci aspetta un bel banco di prova. Schierare una squadra più offensiva? Si possono provare anche altri sistemi di gioco, ma è necessario essere lucidi per vedere se, rinunciando a qualcosa dietro, si perde equilibrio o si guadagnano opzioni offensive. L'allenatore si deve adattare alla squadra, ma la prima cosa che conta è l'equilibrio". Tempo al tempo, anche se da queste parti si vuole tutto e subito. Di sicuro, però, la sua squadra deve tornare a segnare con continuità: essere a secco da oltre 300 minuti è dato preoccupante per qualsiasi squadra, figuriamoci per la Juve.