Maurizio Landini già pensa al prossimo sciopero: "Siamo pronti a usare ogni strumento fino a quando non cambieremo questa situazione" dice dal palco.
Il capo della Cgil arruola Sigfrido Ranucci ma perde Elly Schlein, Giuseppe Conte e la Uil. Alla manifestazione di Roma, indetta dal sindacato per chiedere al governo l'aumento di salari e pensioni, i due principali partiti di sinistra mandano solo le delegazioni. Assenti i due leader Elly Schlein e Giuseppe Conte. Anche la Uil si è sfilata dalla campagna landiniana. Al corteo che parte da piazza della Repubblica e si conclude a San Giovanni partecipano, invece, Nicola Fratoianni e Bonelli, leader dei due partiti che compongono Avs. Il copione, monotono, ricalca la solita retorica landiniana: minacce di nuovi scioperi, appelli per i diritti e le libertà. Il bersaglio è Matteo Salvini più che la premier Giorgia Meloni. L'unico annuncio degno di nota è il nuovo sciopero: "Siamo in piazza per rimettere al centro i problemi di chi lavora eppure resta povero, e il futuro dei giovani. Serve un cambiamento vero delle politiche economiche e sociali, occorre aumentare i salari, far pagare le tasse a chi non le paga, realizzare una vera riforma fiscale e investire in sanità e politiche industriali pubbliche e private. La mobilitazione non finisce qui e che il sindacato valuterà senza escludere nulla se il governo e il Parlamento non modificheranno radicalmente una legge di bilancio che consideriamo sbagliata. Oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte importante del Paese che chiede cambiamenti profondi". Si incammina verso il palco dove si tiene il comizio di chiusura cantando Bella Ciao. Non risparmia bordate al vicepremier e ministro Matteo Salvini sulla legge Fornero: "È lui che non parla da ministro. Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista. Lui che addirittura è anche vicepresidente del Consiglio dovrebbe parlare per risolvere i problemi. Non era lui che ha vinto le elezioni dicendo che cambiava la legge Fornero? Oggi siamo di fronte al fatto che quello che hanno fatto fa diventare l'Italia il Paese con l'età pensionabile più alta di tutta Europa, in gara con la Grecia. Chi ha raccontato balle è Salvini, che aveva promesso che, se andava al governo, cancellava la Fornero, in realtà è riuscito a peggiorarla addirittura". Landini accusa il governo di "truffa ai lavoratori". Una buona dose di vittimismo non manca: "È in atto una campagna contro la Cgil. Siamo descritti come quelli che vogliono far politica e non fanno più sindacato e sono pronti a prescindere. Le persone che hanno parlato dimostrano cos'è la Cgil e cosa fa il sindacato". E poi lancia l'ennesima raccolta firme per una legge sulla sanità.
Gli attacchi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivano da Fratoianni e Bonelli. "Oggi in piazza per ricordare a Meloni, che oltre al Paese dei balocchi che racconta, c'è anche il Paese reale nel quale gli italiani fanno fatica ad arrivare alla metà del mese, nel quale costo della vita continua a crescere senza sosta e nel quale invece gli stipendi sono fermi al palo da trent'anni" dice Fratoianni. E Bonelli rilancia: "Presidente Meloni, c'è un'Italia che non vuole più farsi prendere in giro. Le bugie che ogni giorno racconta su un Paese che va bene non reggono: i dati dicono altro. La povertà assoluta è aumentata, raggiungendo 5,7 milioni di persone".
La coda della mobilitazione è accompagnata dal solito balletto sui numeri. Per la Cgil in piazza sono scesi più di 250mila lavoratori. Ironizza il ministro Francesco Lollobrigida: "I pensionati della Cgil hanno tempo per manifestare". Commento ironico che chiude la giornata.

