Nel profondo dell'acqua di Fedez nuota, a sorpresa, un pesce di nome Matteo. Nonostante gli infiniti duelli, il musicista nel suo ultimo libro rivela: quando ero malato, Salvini mi chiamava ogni settimana. A voltargli le spalle nel momento del bisogno, sono stati invece i politici di area progressista, bravi a "spolpare" l'artista di turno.
La svolta che non t'aspetti è nelle pagine de L'acqua è più profonda di come sembra da sopra, l'ultima fatica editoriale del cantante. Che si racconta senza filtri nelle pagine del libro uscito per Mondadori (si sarebbe dovuto chiamare "Vivisezione di uno str...", ha spiegato lui stesso), pagine nelle quali prende le distanze dalla parte politica che lo ha sempre utilizzato come testimonial, raccontando invece un inaspettato retroscena del suo rapporto con Salvini.
"Quando mi sono ammalato di cancro", spiega Fedez, tra i politici italiani è stato proprio il leader leghista "quello da cui sentivo, quando mi scriveva, della vera empatia. E questo nonostante avessimo idee diverse e ce ne fossimo dette di tutti i colori". Non un messaggio di circostanza, peraltro. "Per un mese, ogni settimana mi ha scritto per sapere come stavo", precisa. Poi prende di mira chi, in quel periodo difficile, si è invece dato alla macchia: "Persone con cui avevo rapporti migliori invece non ci sono state: Luigi Di Maio, Giuseppe Conte, non pervenuti. Ti scrivono solo quando hanno bisogno di te, quando gli serve usarti".
Dichiarazioni pesanti, che rimandano al feeling tra Giuseppi e Fedez datato 2020: l'allora premier chiese al cantante e a Chiara Ferragni di fare da testimonial per l'uso delle mascherine, e la coppia sui social eseguì senza indugio. Anche con l'allora leader pentastellato Di Maio, oltre a una chat scherzosa, tra i due c'era stato una certa intesa ai tempi del ddl Zan, ma poi, a quanto pare, solo tanto silenzio. Tanto che nel volume autobiografico, Fedez affonda ancora il colpo indirizzandolo a tutta la galassia progressista.
"Il tema della sinistra è che ti usa", attacca. "Tutti in politica ti usano - concede il rapper - ma quantomeno la destra, umanamente parlando, sa relazionarsi con le persone. Molti politici di destra sanno parlarti da persona a persona, mentre gli uomini di sinistra ti spolpano e dopo ti voltano le spalle". Un problema che Fedez racconta di aver vissuto anche quando Selvaggia Lucarelli fece deflagrare il Pandoro Gate: "Quando sei in una situazione di difficoltà, vedi il caso Balocco, con quelli di destra puoi confrontarti. Quelli di sinistra, se li chiami, non ti rispondono più. Sono meno affidabili, sempre umanamente parlando".
L'ultima stoccata alla sinistra passa anche attraverso una critica all'ex moglie, Chiara Ferragni, e alla sua vocazione "per seguire quasi in automatico tutte le battaglie progressiste veicolate dai social. Perché ci credesse o per posizionamento, non so dirlo". Ma di certo, conclude Fedez, "poi ottieni il risultato opposto, ovvero il rigetto da parte delle persone".

