Si torna a parlare di Rudy Guede, il cittadino ivoriano condannato per l'omicidio di Meredith Kercher. Arriva oggi la notizia di un'altra vicenda giudiziaria che lo vede protagonista. L'uomo è fatti stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale commessa ai danni di una sua ex.
A prendere questa decisione è stato il giudice del tribunale di Viterbo, che ha parlato al termine dell'udienza preliminare. Il processo a carico dell'ivoriano comincerà il prossimo 4 novembre, con la presunta vittima che interverrà come parte civile.
Stando alle informazioni riportate sino ad ora, le accuse arrivano da una giovane con la quale Guede avrebbe avuto una relazione alcuni anni fa. L'uomo avrebbe frequentato una 24enne di Viterbo per circa un anno e mezzo, poi sarebbe accaduto qualcosa. Nell'estate del 2023 la ragazza ha denunciato Guede per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale. Qualche mese dopo - parliamo di dicembre 2023 - l'uomo è stato sottoposto a un provvedimento di divieto di avvicinamento alla ragazza, con tanto di applicazione del braccialetto elettronico.
Ad essere esaminati dalla Procura sono due episodi di violenza sessuale, oltre a una serie di maltrattamenti e aggressioni fisiche. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza sulla vicenda. Fino ad oggi, Guede si è professato innocente, e ha respinto sempre ogni accusa. Le autorità locali hanno comunque voluto disporre delle tutele a protezione della presunta vittima. Oltre al divieto di avvicinamento e al bracciatello elettronico, Guede ha l'obbligo di comunicare alle autorità ogni spostamento al di fuori di Viterbo, e deve rispettare il coprifuoco notturno (21.30 alle 6.30).
Sembra però che la ragazza sia ancora spaventata, tanto da non riuscire neppure a spostarsi liberamente per la città.
Nel corso del recente incidente probatorio, gli inquirenti hanno analizzato il materiale a loro disposizione, ossia i messaggi sugli smartphone, alcune foto e le conversazioni presenti. Prima del dibattimento, Guede ha chiesto di essere interrogato per fornire ancora una volta la propria versione dei fatti. Alla fine, però, il giudice ha disposto il rinvio a giudizio.