Carola Rackete, l'Imperial College e gli attivisti pro Pal: ecco il podio dei peggiori

Scritto il 12/07/2025
da Andrea Indini

L'europarlamentare lascia Strasburgo e torna a fare l'attivista. Lo studio sui morti da caldo (basato su stime). Il presidio contro ilGiornale e Libero. Ecco i peggiori della settimana

Questa settimana, al terzo posto del podio dei peggiori, troviamo Carola Rackete che, dopo appena un anno da europarlamentare, rimette il mandato e rinuncia alla poltrona. L'ultrà dell'accoglienza, già speronatrice di motovedette italiane, era "sbarcata" a Strasburgo a braccetto con altri due paladini della sinistra nostrana: Ilaria Salis e Mimmo Lucano. E proprio la Salis, subito dopo l'annuncio, è stata una delle prime a salutarla augurandole buon viaggio: "Ci vediamo nelle lotte", ha scritto sui social. La sua presenza al Parlamento europeo non ha lasciato granché il segno. Purtroppo, per noi, l'addio all’Unione europea non sarà anche un addio alla scena pubblica. Rischiamo, infatti, che prima o poi ce la ritroveremo da qualche parte, magari anche in Italia (chissà!), a portare avanti una delle tante cause perse della sinistra.

Sul secondo gradino del podio troviamo, poi, l'Imperial College di Londra. Loro, per inciso, sono gli stessi che durante la pandemia ci riempivano di numeri e percentuali sui decessi e i contagi da Covid. E ora ce li ritroviamo a sciorinare dati sui morti da caldo (leggi qui). State un po' a sentire: in Europa, a causa dell’ondata di calore degli ultimi giorni, sarebbero morte 2300 persone. Di queste "1.500, ovvero il 65%, sarebbero il risultato del cambiamento climatico". Ben 500 solo tra Roma e Milano. A leggere certi numeri vengono i brividi. Poi però, scavando, ci accorgiamo che non si tratta di dati ufficiali ma di stime. "Al momento dello studio – ammettono loro stessi – il numero effettivo di decessi osservati durante il periodo di studio non era ancora disponibile; pertanto, i valori riportati devono essere interpretati come stime della mortalità attribuibile piuttosto che come risultati osservati". Lungi da noi voler insegnare agli scienziati il loro mestiere. Ma ci domandiamo: che validità può avere uno studio del genere? Giusto il verde Angelo Bonelli poteva andarci dietro per attaccare la Meloni.

Al primo posto abbiamo gli attivisti pro Pal di Potere al Popolo e Cambiare Rotta che, in presidio sotto la nostra redazione, hanno protestato contro ilGiornale e Libero. Ci hanno accusati di essere "complici del sionismo e delle politiche di repressione" di Netanyahu. E poi, dopo aver strappato alcune copie dei giornali, hanno urlato che le nostre mani "sono sporche di sangue". E infine, non paghi, hanno esposto dei cartelli che raffiguravano i volti dei nostri direttori e dei nostri colleghi con la scritta "Al servizio della menzogna". Certe critiche e certe proteste non ci intimoriscono. Ci vuole ben altro. Tuttavia un Paese in cui i giornalisti vengono esposti come bersagli e le redazioni messe sotto presidio è probabilmente meno sicuro di quanto si creda. E il silenzio dei soloni della libertà di espressione è l’ennesima riprova della doppia morale progressista.