Aumento strutturale dei posti letto, controllo delle liste d'attesa, alleggerimento della pressione sui pronto soccorso, accesso equo ai farmaci innovativi. Sono alcuni degli undici punti cardine della riforma della sanità che Forza Italia intende "presentare a breve", come ha spiegato ieri Antonio Tajani. Una proposta di modifica del piano sanitario nazionale che "nasce dalla consapevolezza delle gravi criticità che affliggono da anni il sistema sanitario italiano", ha precisato il vicepremier.
C'è l'impegno a rafforzarlo attraverso un piano di assunzioni da 10mila nuovi medici e 20mila nuovi infermieri. E poi una programmazione per ridurre le liste di attesa, con il potenziamento dell'accesso alla medicina specialistica territoriale ed ospedaliera, e un aumento di 50-100mila posti letto in regime ordinario e diurni. Per ridurre degli accessi impropri ai pronto soccorso - che sono 4 milioni su 18 milioni di accessi annui - si vuole puntare sul territorio e sugli ambulatori di specialisti, oltre che sulla telemedicina.
C'è poi il nodo dell'accesso ai farmaci innovativi, che può superare i 500 giorni e varia da Regione a Regione. Forza Italia chiede di abbassarli al massimo a 120 giorni dalla presentazione della domanda da parte delle Aziende alla Gazzetta Ufficiale. Si spera così di ridurre anche le migrazioni sanitarie.
C'è poi il capitolo dedicato agli adolescenti e ai soggetti fragili. Si vuole ridurre in 5 anni del 20% il tasso di obesità di bambini e ragazzi e individuare precocemente segnali di disagio e disturbi psichici. "Insisteremo sulla conoscenza del proprio fisico - ha spiegato Tajani - L'esercizio fisico è fondamentale così come il riconoscimento di un ruolo più importante di chi si occupa di questo".
Per risolvere il problema della fuga dei giovani dal sistema sanitario nazionale, "in attesa di vedere i risultati della riforma Bernini attraverso l'aumento dei laureati in medicina e chirurgia e scienze infermieristiche che si realizzerà almeno fra 6 anni", gli azzurri propongono di innalzare il retributivo delle borse di specializzazione, facilitare alloggi a prezzi agevolati ed a canone calmierato, un accesso strutturato alla ricerca clinica cui riservare almeno il 25% del loro tempo lavorativo. Fi chiede il "mantenimento del rapporto convenzionale per i medici di medicina generale ma con una revisione organizzativa che ne rafforzi l'integrazione nel sistema pubblico: resteranno liberi professionisti convenzionati, ma con un orario di lavoro strutturato su 38 ore settimanali: di queste, almeno 18 ore saranno svolte presso le 1.350 Case della Comunità e Spoke del territorio e le restanti ore nei 37.000 studi". In parallelo, si prevede un nuovo modello formativo con corso di specializzazione universitario in medicina generale.
E poi "potenziare l'assistenza per patologie croniche e ad alto impatto sociale, con particolare attenzione agli anziani, all'endometriosi e alle condizioni di multimorbidità e fragilità", e "garantire una presa in carico multidisciplinare, continua e prossima al paziente, riducendo le diseguaglianze regionali". Per Letizia Moratti, europarlamentare del Ppe e presidente della Consulta nazionale di Fi, grazie al "piano" degli azzurri la sanità sarà "più moderna, umana ed efficiente". Il lavoro di Fi deriva da uno studio "collegiale di mesi" e dalla consapevolezza dell'esistenza di "gravi criticità" che vanno risolte.