I sospetti di Fratelli d'Italia su Renzi. Iv: "Nessuno gli ha dato notizie riservate"

Scritto il 12/07/2025
da Pasquale Napolitano

Il senatore Rastrelli chiede conto all'ex premier delle frasi dette in un comizio a Genova: "Da chi ha avuto atti non noti?"

Fratelli d'Italia vuole vederci chiaro (e andare fino in fondo) sulla fuga di notizie dalla Procura di Roma sul caso Almasri. Il senatore meloniano Sergio Rastrelli ha depositato un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Carlo Nordio per accertare eventuali responsabilità nella diffusione di notizie riservate. Anche il Tribunale di Roma ha presentato denuncia per violazione del segreto istruttorio. Un'iniziativa che punta dritto contro l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Il leader di Italia Viva Sabato 5 luglio, in occasione di un comizio tenuto a Genova, ha riferito particolari della vicenda fino a quel momento non noti. Ho dunque presentato al ministro della Giustizia un'interrogazione per chiedere se non intenda accertare come e da chi sia stata resa possibile questa indebita propalazione e la trasmissione di notizie secretate a un senatore della Repubblica, privo di qualsiasi veste nel procedimento in questione" annuncia Rastrelli, segretario della commissione Giustizia.

Bisogna fare un passo indietro per inquadrare la storia. La Procura di Roma guidata da Francesco Lo Voi ha aperto un'inchiesta contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Segreti Alfredo Mantovano. I fatti contestati riguardano il rimpatrio, dopo un fermo in Italia, di Osama Almasri, torturatore e capo della polizia libica su cui pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dalla Corte de L'Aia. Una vicenda nota che però negli ultimi giorni si è arricchita di un nuovo capitolo. Renzi, nel comizio di Genova, ha fatto riferimento ad alcune mail inviate da Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del Guardasigilli. Atti che fino a quel momento erano in mano solo agli inquirenti. Gli stessi legali di Nordio e Meloni non avrebbero ancora avuto accesso agli atti. Accesso arrivato solo ieri.

La domanda contenuta nell'interrogazione di Rastrelli è chi avrebbe fornito quelle informazioni a Renzi? Dagli atti dell'indagine emerge che il governo, e in particolare il ministero della Giustizia, era a conoscenza fin da subito di ciò che stava avvenendo. Tra i documenti acquisiti dal tribunale dei ministri figurano le comunicazioni intercorse tra i funzionari del ministero di via Arenula, dal momento dell'arresto, tra il 19 e il 21 gennaio. Una vicenda che sarà chiarita nelle sede opportune e su cui Nordio non teme nulla. Nonostante le opposizioni continuino a chiedere le dimissioni. Resta il giallo sulla fuga di notizie. Dal fronte renziano si alza un muro: "A Renzi nessuno ha mai propalato o trasmesso notizie secretate. Quello è ciò che invece hanno fatto Delmastro e Donzelli. Spiace che Rastrelli non veda la differenza tra Renzi e un Delmastro qualunque" ribatte Raffaella Paita, capogruppo Iv al Senato.