"89 anni per conquistare l'Ucraina". La previsione sulla guerra di Putin

Scritto il 11/07/2025
da Federico Giuliani

L'attuale avanzata russa in Ucraina si limita a 15 chilometri quadrati al giorno. Nell'ultimo anno gli uomini di Putin hanno guadagnato 0,038 chilometri quadrati per soldato morto

Quella in corso in Ucraina è una delle offensive russe più dure e mortali mai lanciate da Mosca da quando è iniziato il conflitto. Alcuni ufficiali del Cremlino catturati da Kiev hanno addirittura spiegato che si tratterebbe dell'"ultimo tentativo'' organizzato da Vladimir Putin per vincere definitivamente la contesa. Il bilancio giornaliero delle vittime della Federazione Russa sarebbe però il più alto mai registrato rispetto a qualsiasi altra fase della guerra. E poco importa se l'attuale avanzata russa si limita ancora a soli 15 chilometri quadrati al giorno e che nell'ultimo anno gli uomini di Putin abbiano guadagnato appena 0,038 chilometri quadrati per soldato morto. Di questo passo, e anche al ritmo più veloce registrato negli ultimi 30 giorni, Mosca avrebbe bisogno di altri 89 anni per conquistare tutta l'Ucraina.

Cosa dicono i dati sulla guerra in Ucraina

L'Economist ha utilizzato i dati satellitari di un programma della Nasa - originariamente progettato per monitorare gli incendi boschivi - per valutare l'avanzamento delle truppe del Cremlino. Il settimanale ha inoltre passato in rassegna numerose altre fonti per individuare il numero di soldati morti per capire quanto successo stia avendo l'offensiva di Mosca. Il risultato emerso? Il successo sarebbe molto limitato se rapportato alle ingenti risorse umani e militari messe in campo. Certo è che Putin appare intenzionato a minare il morale ucraino e a strappare a tutti i costi la vittoria dopo oltre tre anni di guerra.

Al netto dell'offensiva lanciata in estate dalla Russia e dei ritardi nelle spedizioni di armi statunitensi all'Ucraina, Mosca non riesce a ottenere progressi tangibili. La conquista delle parti non occupate delle quattro regioni che Putin già rivendica – Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhia – richiederebbe, sempre secondo l'Economist, intense operazioni belliche fino almeno al febbraio 2029. La Russia continua tuttavia a reclutare dai 10.000 ai 15.000 soldati in più al mese rispetto a quelle ucraine, attirando i militari con generosi bonus di ingaggio e stipendi, piuttosto che affidarsi alla coscrizione obbligatoria che sta sconvolgendo l'Ucraina.

Un'offensiva limitata?

Certo, la Russia sta martellando su più fronti. Il settimanale britannico ha rilevato un intenso fuoco lungo il fiume Dnepr, nella regione di Cherson, per lo più causato da attacchi di droni russi sui terreni agricoli piuttosto che da un serio tentativo di avanzata (in attesa di un eventuale assalto anfibio). A nord circa 50.000 russi stanno attaccando Sumy, dove Kiev è in forte inferiorità numerica. Nel nord-est la Russia sta avanzando verso Borova e Siversk, punti di controllo tattici sulla strada verso le ultime roccaforti ucraine rimaste nel Donbass. Lo sforzo principale del Cremlino è però situato più a sud: Pokrovsk e Kostiantynivka, due importanti snodi logistici per, sono sotto assedio e la loro resistenza potrebbe decidere il destino del fronte orientale.

Ma quale prezzo sta pagando la Russia? Al 9 luglio, il tracker dell'Economist indica ci sarebbero state tra 900.000 e 1,3 milioni di vittime russe dall'inizio del conflitto. Pare inoltre che circa 31.000 russi sarebbero stati uccisi (finora) nell'offensiva estiva che Mosca ha avviato ufficialmente il primo maggio. Ebbene, il crescente numero di vittime tra le fila del Cremlino sarebbe il risultato dei movimenti sul terreno. L'attuale ritmo di avanzata dei militari di Putin è tra i più rapidi degli ultimi due anni ma anche tra i più mortali.