Deterrenza Londra-Parigi: 515 testate per l'Europa. "Contro minacce estreme"

Scritto il 12/07/2025
da Luigi Guelpa

L'intesa di Northwood. Il Cremlino: "L'Ue spinge alla guerra fino all'ultimo ucraino"

Un monito ai nemici, leggendo "Russia" tra le righe, oppure un rilancio di rapporti tra Londra e Parigi per trainare il carro di Bruxelles? Entrambi gli scenari sono compatibili. Di sicuro la dichiarazione di Northwood, firmata dal premier britannico Starmer e dal presidente francese Macron, e che prende il nome dalla base militare inglese dove l'intesa è stata ufficializzata, rientra a pieno titolo in quella corsa al riarmo dettata dall'Ue, anche alla luce del conflitto ucraino.

Nel dettaglio l'accordo impegna Francia e Regno Unito a coordinare le rispettive forze nucleari, ed "è un avvertimento ai nostri avversari. Ora sanno che reagiremo insieme a un ipotetico attacco non convenzionale contro una di loro", sottolinea Starmer. L'accordo implica che Londra e Parigi estendano il loro ombrello nucleare all'intera Europa. Di fatto un attacco atomico contro un Paese europeo scatenerebbe un'identica reazione da parte di francesi e britannici. I due arsenali rimarranno separati e autonomi, ma un pool di supervisori coordinerà ciascuna azione congiunta. Stiamo parlando di una potenza di fuoco imponente, visto che la Francia dispone di 290 testate nucleari, 225 la Gran Bretagna, tutte affidate ai sottomarini Trident, di cui almeno uno sempre operativo in mare. Il patto franco-britannico non dovrebbe incrementare il rischio di un'escalation, anzi favorire maggior stabilità. "L'introduzione di un concetto di deterrenza continentale fa sì che eventuali potenze ostili, come la Russia, ci penserebbero due volte prima di impiegare l'arma atomica in Europa, sia pure in forma tattica e limitata", spiega il segretario britannico alla Difesa John Healey.

Stabilità o meno, sono destinate a lasciare il segno le dichiarazioni del capo di Stato Maggiore francese Thierry Burkhard. L'alto ufficiale è convinto che Mosca abbia identificato nella Francia "il principale avversario in Europa. Ciò è dovuto in particolare al sostegno di Parigi all'Ucraina. È stato Putin a dirlo". Secondo Burkhard la Francia e gli alleati europei non corrono il rischio di essere attaccati in modo diretto, "ma la Russia ha molte altre opzioni attraverso azioni ibride, come le campagne di disinformazione, gli attacchi informatici, il sabotaggio di infrastrutture e lo spionaggio".

La mobilitazione e la corsa al riarmo avviene mentre il Cremlino sostiene di aspettare proposte da parte ucraina sui tempi della continuazione dei negoziati bilaterali. Il portavoce Peskov ha riferito che "prosegue il lavoro sugli scambi dei prigionieri e delle salme dei caduti". Ha poi definito il cancelliere tedesco Merz "un fieroce apologeta del confronto con la Russia" e accusato in generale gli europei di "volere una guerra fino all'ultimo ucraino". Ha poi definito inaccettabile lo schieramento di contingenti militari stranieri sul territorio dell'Ucraina vicino ai confini russi. Sugli accordi di Northwood ha parlato di "conseguenze di un sentimento militarista, conflittuale e anti-russo".

Mosca non resta immobile, e non è un caso che il ministro degli Esteri Lavrov sia volato a Pyongyang per incontrare l'omologo Choi Sung-hee. Sul tavolo il possibile invio ad agosto di 40mila soldati nordcoreani da schierare sui fronti aperti in Ucraina e la produzione congiunta di droni per consentire alla Russia di disporne di circa 10mila al mese.