Donald Trump è pronto ad una svolta nei rapporti con la Russia di Vladimir Putin. Il presidente americano, sempre più disilluso nei confronti dello zar del Cremlino, da un lato vuole inviare armi a Kiev attraverso gli alleati della Nato, e dall'altro potrebbe imporre già nei prossimi giorni sanzioni più dure a Mosca. In un'intervista ad Nbc News, il tycoon ha detto di aver raggiunto un accordo in base al quale "invieremo armi alla Nato, e la Nato pagherà tali armi al cento per cento", per poi dispiegarle in Ucraina: "Invieremo i Patriot all'Alleanza Atlantica che poi li distribuirà". Dichiarazioni arrivate dopo che il suo segretario di Stato Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a margine del vertice Asean a Kuala Lumpur.
Il comandante in capo ha a lungo respinto l'idea di nuovi pacchetti di armi all'esercito di Volodymyr Zelensky, in parte per evitare di essere coinvolto personalmente nel conflitto, ma secondo quanto rivelato da due fonti informate ad Axios, il piano è stato proposto al recente vertice Nato, discusso con l'Ucraina e gli alleati europei. Una fonte, peraltro, ha affermato che le vendite potrebbero includere armamenti offensivi, non solo il supporto alla difesa aerea. Inoltre, sempre ad Nbc, The Donald ha annunciato che farà una "dichiarazione importante" sulla Russia lunedì, ha ribadito le critiche a Putin, e ha sottolineato di aspettarsi che il Senato approvi una legge più severa sulle sanzioni a Mosca, sponsorizzata da un suo stretto alleato, il senatore della South Carolina Lindsey Graham. "Approveranno una legge sulle sanzioni molto importante e molto dura, ma spetta al presidente decidere se esercitarla o meno - ha tenuto a precisare - In altre parole, è una mia opzione se voglio utilizzarla o no". E a chi gli ha chiesto degli ultimi attacchi dei droni russi contro un ospedale per la maternità in Ucraina, ha commentato: "Lo so. Vedrete cosa succederà".
Trump ha pure spiegato di non essere a conoscenza di una sospensione ordinata dal segretario alla Difesa Pete Hegseth per bloccare una spedizione di armi già pianificata. Secondo quanto dichiarato a Reuters da due fonti informate, il tycoon avrebbe intenzione di inviare armi a Kiev, per la prima volta dal suo ritorno alla Casa Bianca, in base a un potere presidenziale frequentemente utilizzato dal suo predecessore Joe Biden. Il team del comandante in capo dovrebbe scegliere le armi da inviare dalle scorte statunitensi in base alla Presidential Drawdown Authority (che consente al presidente di attingere dalle scorte di armi per aiutare gli alleati in caso di emergenza), e secondo una delle fonti, il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari e includere missili Patriot difensivi e razzi offensivi a medio raggio. Finora, l'attuale amministrazione Usa ha inviato armi a Kiev solo in base alle precedenti autorizzazioni date da Biden. Lavrov, intanto, pur affermando di avere riconfermato la posizione di Mosca nel colloquio con Rubio, non ha smentito di avere illustrato una "nuova idea", come ha fatto sapere il segretario di Stato americano. E a chi gli ha chiesto in cosa consista, ha risposto citando parole di Trump: "Non ve lo dirò, non vogliamo fare una piccola sorpresa?". Una frase pronunciata dal tycoon a proposito della possibilità che dia il via libera a nuove sanzioni contro la Russia.