Urla, minacce e malore: lo show di Kaufmann atterrato a Roma

Scritto il 12/07/2025
da Stefano Vladovich

L’americano dà in escandescenze: "Picchiato, denuncio tutti". Visitato in ospedale, poi va a Rebibbia

Francis Kaufmann estradato. Riportato in Italia con un volo militare, un Falcon 900 dell'Aeronautica, all'arrivo a Ciampino va in scena l'ennesimo show dello pseudo-regista californiano accusato di duplice omicidio aggravato. Sono le 12 di ieri: Kaufmann urla contro gli agenti di polizia che lo scortano dal carcere di Larissa agli aeroporti di Atene e poi di Roma. "Vi denuncio tutti!", grida ai poliziotti sostenendo di essere stato picchiato. Infine accusa un malore, tanto per farsi ricoverare in ospedale evitando, per poco tempo, il carcere. Una breve ma intensa sceneggiata che gli vale il trasferimento nel reparto psichiatrico del policlinico di Tor Vergata. Accertato che il paziente sta bene, Kaufmann viene rinchiuso in una sezione protetta di Rebibbia.

L'uomo dai mille alias non è nuovo al melodramma. Anche in Grecia, all'indomani del suo arresto, pur di farsi mandare in infermeria aggredisce le guardie dopo aver distrutto la cella rovesciando la branda. Rexal Ford, Michael Sterling, Arthur Redding, Matteo Capozzi sono solo alcuni dei nomi utilizzati da Francis Charles Kaufmann negli ultimi due anni fingendosi chef stellato a Marsascala, Malta, e persino cantante lirico al Teatro dell'Opera di Roma. Con un film mai girato nel 2023 ottiene persino 863mila euro di tax credit dal ministero della Cultura. Bermuda e ciabatte da mare, Kaufmann inscena forti dolori, a suo dire provocati dalle percosse della polizia. Notificata l'ordinanza emessa il 13 giugno dal gip Flavia Costantini, Kaufmann dovrà nominare un difensore mentre il gip avrà cinque giorni di tempo per convalidare l'arresto. Il "regista/produttore" fugge in Grecia esattamente un mese fa, quattro giorni dopo la scoperta del cadavere della moglie, la russa Anastasia Trofimova di 28 anni, e di sua figlia Andromeda, 11 mesi di vita, all'interno di Villa Pamphili. La donna chiusa in un sacco di plastica nero, nuda e in avanzato stato di decomposizione dovuto al caldo, la piccola, strangolata, nuda e nascosta sotto una siepe. Nel sacco vari indumenti: mutandine, reggiseno, un pannolino, un piumone, un cappellino da baseball, un cuscino con cui sarebbe stata soffocata la 28enne.

E se gli esami istologici per stabilire le cause esatte della morte di Anastasia non sono ancora terminati, i primi riscontri di laboratorio sugli oltre 40 reperti sequestrati dalla scientifica sulla scena del crimine da indizi diventano prove. Il suo Dna, in particolare, isolato sia sulla busta nera che sugli oggetti. Partendo dai due profili genetici, quello della Trofimova e della figlia, gli esperti isolano da quello della bimba altre tracce biologiche. Le stesse rinvenute sui reperti come sangue misto a saliva. Un Dna maschile corrispondente per metà al profilo genetico della bambina. Basterà confrontarlo con quello che verrà prelevato a Kaufmann per stabilire non solo che è il padre ma anche il suo assassino.

Non è finita. Manca ancora il confronto fra le impronte rilevate sui corpi e quelle del presunto omicida nonché la comparazione fra il materiale organico sotto le unghie della donna e il Dna di Kaufmann. Non è stato trovato, infine, il trolley che l'uomo avrebbe gettato nel Tevere prima della partenza per Skiathos. Al suo interno il telefono della vittima, le sim usate nei due mesi passati a Roma e altri effetti personali. Malgrado le ricerche la valigia è svanita nel nulla.